MARZO 2020 INTERVISTA A "DIEGO ZANKI" A CURA DI ROSALINDA DI NOIA

Testo di Rosalinda Di Noia e Foto di Archivio

Ben ritrovati amici di Almax, da Rosalinda Di Noia!

Questa volta, per l’angolo delle interviste dedicate agli emergenti (in questo caso si fa per dire) torniamo a fare un salto nel mondo della musica cantautorale e vi propongo un’interessante voce italiana che nel corso della sua carriera si è tolta svariate soddisfazioni. 

Con grandissimo piacere vi vado a presentare Diego Zanchi in arte Zanki che all’attivo ha il suo primo brano da solista dal titolo Veleno

Ma andiamo ad approfondire meglio il discorso con questa chiacchierata che ho avuto modo di fare con lui.

RDN: Ciao Diego, benvenuto e grazie per la tua gentilissima disponibilità!

DZ: Ciao Rosy e grazie a te!

RDN: Come nasce la passione per la musica?

DZ: Nasce da bambino, ascoltando tutto ciò che passava in casa ma in particolare mi ha sempre affascinato il canto che ha in sé qualche cosa di magico.

RDN: Quali sono gli artisti che maggiormente sono fonte di ispirazione per te?

DZ: Tantissimi, hanno tutti in comune delle grandi voci e personalità, degli italiani su tutti Demetrio Stratos, poi per citarne alcuni Pavarotti, Mario Del Monaco, New Trolls, Massimo Ranieri, Claudio Villa, Mina, Piero Pelù, Francesco Renga degli internazionali non in ordine di importanza, Bon Jovy, Axl Rose, Skid Row, Metallica, Iron Maiden, Led Zeppelin, Deep Purple, Sting, U2... elenco sterminato.

RDN: Tra i tuoi insegnati di canto vanti un nome illustre come Zappatini e un amico che è stato di recente a trovarci con il suo progetto di inediti ovvero Giulio Garghentini, parlaci di loro e cosa hai appreso che custodisci in modo geloso?

DZ: Che domandona. Maurizio Zappatini è stato il mio primo “vero” insegnate per molti anni, tutti lo conoscono come grande professionista quindi non credo abbia bisogno di molte presentazioni, se dovessi definire Maurizio direi che è un “liutaio” della voce come ce ne sono pochi in giro. Per quanto riguarda Giulio credo che sia uno degli insegnanti più bravi e carismatici che conosca. Oggi in Italia uno dei migliori a mio avviso. Ha saputo darmi un altro punto di vista sulla voce. Di entrambi ho cercato di sintetizzare tutto ciò che la limitatezza del mio cervello è stata in grado di comprendere. Maurizio mi ha insegnato il rigore, Giulio la libertà espressiva che solo la tecnica sa dare.. ci sto ancora lavorando. Entrambi due grandi voci e insegnanti in mondi molto diversi. 

RDN: Nella tua carriera hai avuto modo di collaborare con molti grandi nomi della musica italiana, parlaci di queste esperienze e quale tra tutte queste ti ha lasciato il segno più indelebile?

DZ: Allora, premesso che, lo dico con molta umiltà, ho avuto modo di conoscere alcuni grandi artisti, e con alcuni ho avuto il piacere di collaborare, tutti mi hanno lasciato qualche cosa di importante. Ho seguito molto e conosciuto i Timoria, Francesco Renga, Omar Pedrini, i Modà e altri artisti. In particolare a Giugno del 2019 ho avuto l’onore di fare due chiacchiere con il sig. Rossi, Vasco Rossi, grazie al suo manager Willy Marano che saluto e assistere ad un suo concerto a S. Siro praticamente tra palco e transenne, dietro di me 80.000 persone, beh è stata una grande emozione. E alla fine del concerto Vasco che mi chiede come è andata … come se dovessi dare un giudizio su uno spettacolo grandioso ah ah.. pazzesco. Grande personaggio, grande carisma e attitudine live e grande ironia e lucidità, credo che Vasco sia uno dei migliori comunicatori in questo Paese.

RDN: Uno di questi artisti, Omar Pedrini, ti ha voluto come suo ospite per festeggiare i 25 anni del disco “Viaggio Senza Vento” dei Timoria, parlaci di questo evento e del rapporto che hai proprio con Omar…

DZ: Uno degli artisti che hanno ispirato la mia giovinezza, salire con lui sul palco e cantare i suoi brani è stato incredibile, una delle emozioni più grandi da quando faccio il cantante. Come ti ho detto prima ascoltavo Omar con i Timoria quando avevo 16-17 anni e trovarmi sul palco con lui dopo tanti anni è stato un grandissimo regalo. Omar è un fratellone a cui sarò sempre debitore, un esempio di bontà, grande cuore e arte pura, artista immenso e ha una voce magica nonché la capacità di scrivere opere d’arte ..

RDN: Prima di parlare dei tuoi progetti personali, credo sia doveroso fare un cenno al tuo gruppo principale attuale, ovvero la tribute band ai Modà, gli Effetto Modà… So che con questo progetto vi siete tolti diverse soddisfazioni tra cui avere come ospiti Diego Arrigoni, Stefano Forcella e Enrico Zapparoli…. Parlaci di questo progetto e del rapporto che si è creato proprio con loro…

DZ: Posso dire di essere uno dei fondatori di questa band, abbiamo cambiato più volte formazione ma io e i due chitarristi (Marcone e Markino) siamo sempre gli stessi. Li saluto tutti e li voglio ricordare: Marco Marino (chitarra), Marco Demartini (chitarra), Andrea Bissacco (drums) e Gabriele Negri (bass). Siamo dei fratelli fondamentalmente, lavoriamo insieme ormai mi pare da 5 anni e si ci siamo tolti delle belle soddisfazioni collaborando con quasi tutti i membri dei Modà che sono diventati nostri amici.

Con i ragazzi dei Modà abbiamo un bellissimo rapporto di stima e personalmente con Diego e Stefano ci sentiamo anche al di fuori dell’ambito musicale, sono grandi musicisti di un’umiltà imbarazzante, onore a loro.

RDN: Un po’ come tutti hai sentito l’esigenza di creare e produrre musica tua, come è arrivata la spinta a fare questo salto nel buio?

DZ: Ho sempre scritto cose mie, diciamo che ad un certo punto mi sono detto, ok cantare brani di altri ma volevo far uscire anche la mia voce e le mie canzoni e così nel 2018 ho deciso di “investire” su di me ed eccomi qui.

RDN: Quando componi nasce prima il testo o la musica e quanto c’è di autobiografico nei tuoi brani?

DZ: Dipende, in alcuni casi mi vengono in mente dei riff su cui creo il testo, in altri il testo e poi la musica, di solito però è la musica che mi dà l’input alla scrittura del testo. Credo che come tutti i cantautori, i brani consciamente o meno riflettano sempre lo spirito e il vissuto di chi li scrive, nel mio caso è cosi.

RDN: Nel 2018 hai fatto uscire il tuo primo brano “Veleno” parlaci di esso?

DZ: Veleno è una storia che nasce dalla somma di esperienza personali e non, e che ha come tema i “vizi” ovvero tutte quelle cose che al momento ti danno un certo appagamento ma che alla lunga ti chiedono il conto. Il brano è stato scritto con Andrea de Paoli (grande musicista che saluto) ed è uscito con due arrangiamenti, uno più metal e uno più pop che è la versione che proponiamo nei live. L’arrangiamento della versione pop-rock è di Diego Arrigoni dei Modà.

RDN: Se dovessi descrivere il singolo con 3 parole quali usereste?

DZ: Sincero, potente e voce che spacca ah ah.

RDN: So che comunque stai continuando a scrivere e incidere brani e per gli arrangiamenti continui ad affidarti a Diego Arrigoni dei Modà, stai pensando di realizzare un album intero o pensi che per ora meglio uscire ogni tanto con un brano?

DZ: Ho chiesto a Diego di darmi una mano con alcuni singoli ma per lui questo è un periodo di live quindi vedremo cosa potrà fare, nel frattempo sto realizzando comunque un disco, con un grande chitarrista e produttore che è Cristian Henry Sementina. Il disco sarà un concentrato di potenza e rock in italiano, stiamo scommettendo sulla nostra lingua anche se il progetto ha un respiro internazionale, abbiamo già alcuni contatti importanti con la Russia, vediamo come si svilupperà il tutto e se il disco uscirà come ZANKI o come band. Non sta a me dirlo ma le canzoni sono una bomba -? e sono impaziente di presentarle ai nostri fans.

RDN: Domanda che facciamo praticamente a tutti gli artisti, come vedi il panorama musicale attuale?

DZ: Bisogna osare di più ed uscire dagli schemi della trap e di tutto ciò che lascia poco spazio alla musica suonata. Mi piace la forza dei giovani ma servono più spazi per loro e anche per gli artisti indipendenti come me. Dico una cosa ovvia ormai ma stop ai talent, servono invece trasmissioni dove si presentano band emergenti. Un po’ come succedeva anni fa, servono i talent scout e i produttori quelli veri, musicisti e cantanti veri. Non posso pensare che un giudice di un talent sia un ragazzino che purtroppo non ha cognizione di causa di ciò che sta giudicando e nemmeno i classici fanfaroni che dicono di aver scoperto un grande artista 30 anni fa e ci spiegano come si deve fare musica nel 2020. In sintesi oggi abbiamo un grande potenziale inespresso a cui il business musicale sta tarpando le ali. Servono spazi dove suonare senza liste d’attesa di anni. L’ Italia è ancora molto indietro da questo punto di vista nonostante abbia un potenziale artistico immenso.

RDN: In base alla tua esperienza, cosa ne pensi dei ragazzi, che si approcciano alla musica? Potresti dare loro qualche consiglio utile per aiutarli a “sopravvivere” nell’ambiente?

DZ: Dico una cosa ovvia ma se è la vostra passione, non mollate mai, studiate e fate live, lo so, è brutto e ingiusto, ma a costo di suonare gratis, chiedete delle date, la vera esperienza si fa sul palco. Organizzatevi con qualche altra band o musicista e cercate in tutti i modi di fare esperienza, quella vera, suonando e cantando davanti alla gente. Potete contare solo sulle vostre forze, poi se ci credete voi, forse troverete altra gente che ci crede e allora pian piano le cose si muoveranno. Oggi i ragazzi sono bravissimi con i social, questi sono mezzi potenti per farsi pubblicità e crearsi un pubblico è fondamentale.

RDN: Per concludere per chi volesse acquistare il singolo, dopo averlo ascoltato dai vari canali social, dove può trovarlo?

DZ: Lo si trova su tutti gli store digitali Amazon, Spotify, I-Tunes ecc. Mi trovate su Instagram e Facebook cercando in entrambi i social ZANKIROCK mentre su YouTube potete vedere il video di Veleno cercando ZANKI VELENO.

RDN: Grazie ragazzi, per la vostra disponibilità e ti aspettiamo quando avrete nuove cose da proporci.

DZ: Grazie a te per la chiacchierata e sicuramente torneremo a trovarvi appena ci sarà occasione!

Bene come avete potuto notare non c’è forza più trainante dell’entusiasmo e della voglia di fare e soprattutto nel crede in voi stessi.

Non mi resta che invitarvi ad andare a visitare i suoi canali social ovvero:

Per concludere, cogliete al volo l’occasione di ascoltare qualcosa di nuovo oltre a quello che già conoscete, perché, la vita è un’enorme viaggio dove ogni giorno si impara qualcosa in tutti gli ambiti della vita.

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!