SETTEMBRE 2023 Incontro con Elisa Pellegrino, Foto Reporter, Recensionista, Articolista per Almax Magazine, Almax Channel

Carissime amiche e amici di Almax Magazine, ben ritrovati alla lettura di questa rubrica “Misssion Possible” che, in questo numero di Settembre, ho voluto dedicare, sempre sulla scia dei numeri precedenti, dedicati alla nostra Alessia Marani e la collega Rosalinda Di Noia, a Elisa Pellegrino.
Generalmente gli incarichi, le mansioni che svolgiamo, sono cose legate alle nostre passioni personali, che coltiviamo da moltissimo tempo, anche se poi, per Almax Magazine, si possono somigliare tra loro. Infatti sia lo scrivente, si Alessia, quanto Rosalinda Di Noia e quindi ora la nostra Elisa Pellegrino, proponiamo rubriche che ci vedono come recensionisti, commentatori di eventi musicali, elaboratori di comunicati stampa. Tutti produciamo materiale video e fotografico, oppure facciamo ricerche sui personaggi a cui dedichiamo le puntate, quando non sono gli stessi personaggi a fornircelo. Ma ognuno di noi, naturalmente, ha dei riferimenti diversi che ci hanno portato sulla strada per arrivare ad  Almax Channel. Anche per Elisa Pellegrino, come ci racconterà nell’intervista che seguirà a questa introduzione, ha avuto esperienze che l’hanno vista in collaborazione iniziale, assieme a Rosalinda e Renato, con Live MusicLombardia e quindi, gradualmente, pure con Almax Magazine.
Le caratteristiche che la distinguono da Rosalinda e dallo scrivente, sono la passione per la musica suonata davvero, con il pianoforte e la propria voce, come cantante corale, presso la Corale (Voices in Colour), lavorando pure in una struttura di assistenza, se non ricordo male…
Ma lasciamo che sia proprio Elisa Pellegrino a raccontarci di se…

IMG 20230822 183707

Renato GarbinCiao, Elisa, grazie, innanzitutto, per averci concesso un po’ del tuo tempo, già così denso di impegni, per questa chiacchierata tra noi, per conoscerci meglio e farci conoscere alle nostre lettrici e lettori…

Elisa Pellegrino – Ciao Renato e grazie a te e ad Alessia per “dedicarmi” questo spazio, mai avrei pensato di finire in copertina e di essere intervistata da voi…Certo chi mi conosce sa benissimo che non amo molto “apparire”, non è nel mio dna, come sai preferisco stare dall’altra parte della macchina fotografica che davanti all’obiettivo, ma per una volta si può fare un’eccezione!

Renato GarbinCome ho fatto accenno nella introduzione, anche tu hai avuto un percorso più o meno comune al sottoscritto e alla nostra collega Rosalinda Di Noia, per arrivare ad Almax Magazine, ce lo puoi raccontare?

Elisa Pellegrino - Ho iniziato alla fine grazie ad un “tuo” invito prima con un’altra realtà lombarda, Live Music Lombardia, in cui mi occupavo di recensire o intervistare emergenti in ambito musicale, poi siamo entrati in contatto con Globus ma per quanto mi riguarda questa è stata una “piacevole appendice” ed infine sono “approdata” su questo “pianeta” denominato Progetto Almax…grazie ad Almax riesco a coniugare lo scrivere alle fotografie…Dalle esperienze passate mi porto un piccolo “bagaglio” e qualche contatto con alcuni uffici stampa che diciamo mi hanno “seguito”. 

Renato GarbinLe tue grandi passioni sono la fotografia, come pure le video riprese, quando occorre, ma, in particolare sono il pianoforte e il canto.
Ci puoi raccontare di queste tue esperienze e quanto ti possono essere state utili per l’inserimento nello Staff di Almax Magazine?

Elisa Pellegrino – La musica e la fotografia fanno parte di me da sempre…come dice mamma ho iniziato prima a muovere le dita tra i tasti bianchi e neri del vecchio pianoforte di mia nonna che a muovere i primi passi … per quanto riguarda la macchina fotografica è capitata più o meno la stessa cosa… E’ proprio vero i bambini sono delle “spugne”, apprendono da subito, basta “spostare” tutto sul “gioco” e voilà iniziano ad apprendere e ad immagazzinare senza forzatura . Per quanto mi riguarda il pianoforte per me è sempre stato “un amico” a cui “raccontare” la giornata, un amico che ho “tradito” e a cui son “tornata” nel momento del bisogno e “lui” fedele è sempre stato lì, pronto a “raccogliere” i pezzi e a “ricomporli” e a trasportarmi nel suo mondo, in una “realtà” diversa e forse proprio per questo per me suonare per altri è difficile, è come “mettermi a nudo”, magari troverò prima o poi questo “coraggio”, devo dire che alcune persone stanno provando a sbloccarmi, quindi mai dire mai …forse non è ancora arrivato il momento…

IMG 20230822 180759

Renato Garbin – Come tutti noi anche tu hai delle preferenze di generi musicali, simpatie verso dei cantanti. Normalmente cosa cerchi e cosa trovi in questi Artisti, che ti piacciono? Quando li intervisti ritrovi i riscontri rispetto a quello che ti aspettavi da loro?

Elisa Pellegrino – Beh certo che ho delle simpatie o degli artisti che amo di più ma qui non farò nomi e cognomi…devo esser “super partes”…torniamo seri, quando ascolto una canzone deve “farmi vibrare”, non sono il tipo che solo perché ama quel cantante o quel gruppo apprezza sempre il suo lavoro, ci sono brani che a distanza di anni tutte le volte che l’ascolto mi “trasportano altrove" e che magari riascolto subito appena termina la traccia, altri che invece salto perché non mi dicono nulla…Quello che davvero non sopporto è la musica troppo campionata, per me la musica deve esser suonata e quando sento un disco con troppi “effetti” la parte “classica” che è in me proprio non l’accetta. Forse sarà troppo “vecchia”, ma la troppa sperimentazione non viene “percepita” dal mio essere… Ascolto musica italiana e straniera e se c’è un bel pezzo di musica classica idem, tutto dipende dal mio umore e dal mio stato d’animo… La Musica con la M grande deve davvero farmi “vibrare”! Ecco perché non è facile rispondere alla prima parte della tua domanda. Quando mi trovo ad intervistare un’artista che mi piace o con cui ho  una sorta di “rapporto” personale cerco sì delle “conferme” per vedere se le “sensazioni” e le “considerazioni” che la mia mente ha generato siano sulla stessa “lunghezza d’onda” della persona che ho difronte, ma al tempo stesso provo a togliermi qualche curiosità… Non amo le domande preconfezionate, forse per merito degli studi fatti, di tutte le ore di filosofia al liceo o dei temi svolti che mi viene naturale trovare dei “parallelismi” con libri o argomenti e grazie a questi che in più di un’occasione mi son sentita ringraziare per le domande diverse.

Renato Garbin – Che visuale hai del mondo Artistico di oggi, rispetto a quando hai iniziato questo tipo di attività? Trovi delle differenze?

Elisa Pellegrino - Qui ancora una volta esce l’Elisa “vecchia”, per me c’è troppa troppa musica suonata (meglio creata) a pc, ragazzini che solo con un programma riescono a creare e ad ottenere ascolti per me è assurdo…la mia mente rigetta tutto ciò, sono davvero la prima a dire che sono “antica”, il mio background mi porta a dire ciò, per me una persona che vuole fare il cantante deve conoscere la musica su di una partitura, deve distinguere il do dal fa, solfeggiare (quanto l’ho odiato il solfeggio, è noioso l’ammetto, però possiamo paragonarlo alle fondamenta della casa che un costruttore si appresta a costruire, ergo senza delle buona fondamenta la casa crolla!), suonare uno strumento e poi ti prego basta con l’autotune! Anche i talent non mi fanno impazzire, certo è un’opportunità per un ragazzo ma poi ? Vieni “triturato” dalle grandi major e poi “sostituito” appena la “tua” luce si offusca un pò… Ecco perché dico che c’è bisogno di “cultura” musicale e “gavetta”.

Renato Garbin – So che comunque ne faresti un buon uso, ma se ti fornissi della mitica, quanto ipotetica, bacchetta magica, cosa faresti sparire del tutto, cosa manterresti così come è ora e a cosa faresti qualche modifica, sempre del mondo musicale e artistico, in genere, di oggi?

Elisa Pellegrino - Credo di averti risposto prima, davvero se avessi la famosa bacchetta magica sai che “stonature” sentiremmo in giro? Capisco che al giorno d’oggi la tecnologia aiuta l’uomo in tutto e in alcuni casi “supera” l’uomo però davvero proviamo a “limitare” questi “aiutini”.

Renato Garbin – Questa è una domandina che facciamo tutti noi, in ogni caso e pure tu rivolgi spesso ai tuoi gentili intervistati: Hai ancora qualche bel sogno nel cassetto? Cosa ti sarebbe piaciuto poter fare, ma che, per le varie cose della vita, come accade spesso, non hai potuto realizzare?

Elisa Pellegrino - Sogni in questo momento non mi vengono in mente, puoi immaginare il motivo, ma non è il posto per parlarne, posso dirti che mi piacerebbe scattare qualche foto da sotto un palco “prestigioso” senza restrizioni per giocare con le luci e, sai benissimo che “quelle” possono essere delle “amiche” o delle “nemiche”, per non parlare del “famoso fumo”…e lì sei “tu” a dover impostare tutto perché se lasci in automatico ciao ciao…sarebbe una gran bella SFIDA! Per certe cose avrei voluto avere una vera opportunità per quanto riguarda la fotografia, non parlo di fotografia a livello di foto da matrimonio per esempio, parlo di “fotografia di reportage” vera e propria, ma è molto difficile entrare in quel tipo di ambiente, ma va bene così, fin quando ci sarà la “passione” continuerò a scattar foto sia con una reflex sia con un semplice cellulare.

IMG 20230408 210412

Renato Garbin – Come ben sappiamo, la nostra collega Rosalinda si cimenta nella sua rubrica su Almax Magazine come pure Almax Channel, nella recensione di libri vari, tu, invece, che rapporto hai con la lettura? Che genere di letteratura segui, di preferenza? Hai fatto conoscenze con scrittrici e/o scrittori?

Elisa Pellegrino – Io amo la letteratura classica, avendo fatto il liceo linguistico classico, non disprezzo nemmeno un libro in lingua originale, non sai quanti ne ho dovuti leggere a scuola… per quanto riguarda i libri moderni mi lascio “consigliare” da mia sorella, quando finisce un libro che l’ha colpita me lo consiglia…fortuna che adesso i libri si trovano anche in formato digitale (non è la stessa cosa, perché non senti l’odore della carta e soprattutto non puoi “scrivere le note a margine”) perché con tutti quelli che ho a casa…sai mamma ha insegnato una vita, mi puoi capire avendo una moglie insegnante. Principalmente intervisto cantati, alcune volte è capitato di intervistare degli scrittori, così come scultori o raccontare di alcune mostre…come dice il nome che ho scelto di usare per la mia rubrica, asilE’s world, nel mondo di Elisa c’è spazio per tutto…basta che si “accenda” la famosa “lampadina”…

Renato Garbin – Spesso ci ritroviamo, tu ed io, coinvolti nell’argomento fotografia. Abbiamo scelto marche differenti, ma il concetto base è quello che ci accomuna. Ho visto che hai molto talento in ogni tipologia di fotografia, dal paesaggio, al ritratto e così via. Entrambi sappiamo benissimo che in questo campo non si ha mai finito di imparare ed occorre aggiornarci continuamente sulle nostre conoscenze ed esperienze personali. Quando è nata questa tua passione? Che ne pensi dell’evoluzione tecnologica, dell’Intelligenza Artificiale per il foto ritocco (AI) o del ritocco in genere? Hai sviluppato esperienze interessanti con l’editor fotografico?

Elisa Pellegrino - Da bambina come ti accennavo all’inizio, se il pianoforte mi trasportava in un mondo tutto mio, la macchina fotografica mi faceva vedere il mondo con occhi diversi, grazie ad essa riesco davvero “a vedere”. Non basta il talento, la passione, la tua propensione, devi studiare e sperimentare…altrimenti torniamo al discorso che ti facevo prima riguardo alla musica. Per quanto riguarda la post-produzione sai che non amo molto lavorare sulle mie foto, certo quando serve per recuperare “qualcosa” ci ricorro anch’io, ma non esagero mai, la tecnologia deve aiutare ma non superare l’uomo, almeno per me è così…   Per quanto riguarda l’AI ho provato ad usarla, non siamo riusciti a comunicare…evidentemente ho sbagliato dizionario…ho visto dei lavori meravigliosi fatti da professionisti, da fotografi ma a questo punto se è “lei” a creare immagini, musica, film,  noi a cosa serviamo? Certo senza di “noi” non è in grado di lavorare perché è grazie alle domande che “le” poniamo che elabora però nel nostro caso non è più bello prendere la macchina fotografica e cercare di fermare il tempo alla vecchia maniera? Sì è vero che usiamo la tecnologia per scattare però ci siamo sempre noi a decidere i tempi e i soggetti dei nostri scatti.

IMG 20230408 124634

Renato Garbin – Cosa non ti piace, nel campo fotografico, come genere di fotografia e cosa ti piacerebbe poter fotografare, che ancora non hai fatto?

Elisa Pellegrino - Ho provato vari tipi di fotografia, dal reportage di un concerto o di un evento in generale (con e senza accredito stampa), al paesaggistico, al ritratto, al servizio matrimoniale o battesimale, non mi sono mai cimentata nella moda e in uno sportivo (unica eccezione la Nazionale Cantanti quando ti ho fatto da “spalla”). Quando scatto provo a “raccontare” una storia e quando l’altro la “percepisce” mi gratifica. Come per la musica la fotografia deve “parlarmi”, ecco perché è difficile dirti cosa non mi piace fotografare, posso dirti che se scatto è perché qualcosa ha catturato la mia attenzione e di conseguenza mi ha incuriosito, quando scatto non devo annoiarmi! 

Renato Garbin – Ora entriamo in un altro campo che conosciamo, più o meno entrambi: il canto corale. Nel caso del sottoscritto si tratta di esperienze abbastanza lontane e ad un’età più giovane, mentre tu sei tuttora praticante. In che sezione del coro canti? Da quanto tempo sei inserita nella corale? Che generi di canti esegue, normalmente questa corale? Cosa ti da, in termini di esperienza, di soddisfazione personale, il canto corale? 

Elisa Pellegrino - Canto come soprano, sia nel coro parrocchiale sia nel coro gospel (anche se gospel è riduttivo, perché non facciamo solo quel genere musicale), cantare in un coro non è facile, devi “sentirti e sentire l’altro”… Le Voices in Colour nascono nel 2019 da un’idea di Roberta Sacchetti (la direttrice), è un coro di sole donne, vi lascio immaginare quanto sia stato difficile provare online durante la pandemia, anche perché avevamo iniziato da pochi mesi… non siamo tantissime, ma riusciamo ad amalgamarci fondendo le singole voci ad hoc, ognuna con il suo timbro, con il suo carattere riesce ad unirsi all’altra, come ho descritto una volta una nostra foto “come note diverse scriviamo musica solamente insieme” ed è davvero così…

Le Voices, o come mi piace chiamarci, le “vocine colorate” nascono come progetto gospel ma alla fine proponiamo spiritual, canti in varie lingue del mondo (dall’africa all’ucraina, dall’ebraico al rom, dal russo alla lingua cherokee, passando anche per la lingua italiana e inglese, francese e spagnola). I nostri spettacoli sono una sorta di “botta e risposta” tra un testo e una canzone, cerchiamo di proporre “temi” anche scottanti e non leggeri…o cantiamo a cappella o con dei bravi musicisti che ci accompagnano (ecco gli unici maschi che vedrete ai nostri spettacoli, oltre al lettore). 

Il nome del coro rispecchia i nostri vestiti, ognuna ha una tunica colorata con relativa stola africana che richiama il suo colore…magari un giorno di questi ci  “ospiterete” su Almax Channel!

Cantare mi aiuta a “staccare”, se suonare il pianoforte è la mia anima che “si estranea” e vaga alla ricerca di “pace” (ed ecco perché non riesco a suonare per altri), con il canto sono la mia mente e la mia voce che “parlano” e quando sono nel coro ho una sorta di “rete” o di “paracadute” che non mi fa cadere e così che anche le prove diventano importanti e piacevoli. Adesso il 7 e l’8 ottobre parteciperemo (con spettacolo finale) al Ferrara Gospel Friends e non vedo l’ora, so che sarà stancante ma al tempo stesso so che ci servirà.

IMG 20220612 203031

Renato Garbin – Ora penso che anche la nostra Alessia voglia farti qualche sua domanda, per cui ti ringrazio per le tue gentilissime ed esaurienti risposte e ti do l’arrivederci a presto per le nostre prossime collaborazioni, sia per Almax Magazine, quanto per, eventualmente, Almax Channel. Un saluto e un grande abbraccio!

Elisa Pellegrino - Ciao Renato, ricambio l’abbraccio.

Renato Garbin - A te, Alessia!...

Alessia Marani - Ciao Elisa! Raccontaci di più sul tuo rapporto con la musica e come ha influenzato la tua vita sin da quando eri bambina.

Elisa Pellegrino - La musica da bambina era il “mio rifugio”, suonare per diverse ore al giorno dopo aver fatto i compiti non era un peso perché amavo quello che facevo, mi ha “aiutato” a rilassarmi, a sfogarmi e ad esprimermi e a concentrarmi…appena sono cresciuta un pò ho iniziato a suonare anche brani contemporanei…unica nota “stonata” del piano era che non potevo portarlo con me come facevano alcuni amici con la chitarra.

Alessia Marani - “asilE's World" è una rubrica molto speciale. Puoi condividere con noi qual è stata la tua fonte d'ispirazione per creare questa sezione?

Elisa Pellegrino - Quando mi avete proposto una rubrica non volevo scegliere una categoria perché nella mia vita non c'è spazio solo per una cosa, mi appassiona le musica, la fotografia, l'arte, ho avuto la fortuna di poter “respirare” da subito queste cose in famiglia...e quindi mi è venuto naturale cercare un titolo che rispecchiasse il mio “essere”.

IMG 20190818 205136

Alessia Marani - La fotografia è un'altra tua grande passione. Qual è stato il momento in cui hai capito che volevi unire la fotografia e la musica nel tuo lavoro con Almax Magazine?

Elisa Pellegrino - Come dicevo poco fa, è stato tutto naturale, la musica e la fotografia si intersecano perfettamente nel mio piccolo mondo e adoro scattare fotografie durante i concerti (ancora di più quando sono “libera” di potermi muovere e scattare senza pensieri).

Alessia Marani - Parli spesso dei collegamenti tra la musica e le opere studiate al liceo. Ci puoi raccontare un connubio particolarmente interessante che hai scoperto di recente?

Elisa Pellegrino - Guarda Ale ero al mare ad agosto, in Calabria, sdraiata sul lettino e ad un certo punto sento una canzone (di cui non conosco né il titolo né il nome del cantante) e mi viene in mente la poesia di Jacques Prévert, Les enfants qui s’aiment, perché questa poesia dice “i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, essi sono altrove ben più lontano della notte, ben più in alto del giorno”.

Alessia Marani - Oltre alla musica e alla fotografia, hai menzionato il teatro e i libri nella tua rubrica. Qual è stato il contributo più sorprendente che queste arti hanno portato alla tua esperienza professionale?

Elisa Pellegrino - Mi danno una “visone” tutta mia, dandomi la possibilità di “spaziare” e di approcciarmi alla persona che mi appresto ad intervistare in un modo “diverso”.

IMG 20230822 180959

Alessia Marani - Qual è stata la tua intervista musicale più memorabile finora? C'è un momento o una storia che desideri condividere con i lettori di Almax Magazine?

Elisa Pellegrino - A dire la verità ci sarebbero diverse storie da raccontare, potrei dirvi di quando ho intervistato alcune persone che conoscevo già  (non farò nomi) e quando capita di intervistare una persona che conosci si “innesca” una sorta di dualismo, sicurezza e timore, sicurezza perché sei a tuo agio e timore perché vuoi fare una bella figura e allora cerchi le domande meno banali e non ancora fatte; oppure quella in cui ti avvisano all’ultimo minuto quando ormai non ci pensavi più e allora corri sul luogo dell’evento. Non voglio fare nomi perché ogni intervista mi lascia qualcosa, Il più delle volte il contatto con l’artista avviene per mail, ci son volte che le risposte ti arrivano immediatamente mentre altre volte devi rincorrere l’altro… Come momento voglio raccontarvi di quando ho chiesto se potevo scattare delle foto ad una sala di un castello particolare sull’appenino bolognese, che era chiusa in quei giorni e, dopo aver parlato con la guida me l’ha aperta facendomi fare una visita “privata”, dimostrazione che quando chiedi gentilmente le cose, senza arroganza o pretese puoi portare a casa un bel servizio.

Alessia Marani - Come equilibri la tua passione per la musica e la fotografia con il lavoro quotidiano? Qual è la sfida più grande che affronti in questo ruolo?

Elisa Pellegrino - La musica e la fotografia mi servono per “rigenerarmi”. La sfida? Continuare a stupirmi come i bambini per non perdere questa passione.

Alessia Marani - Abbiamo visto i tuoi scatti a corredo dei tuoi articoli. Qual è stata la foto più difficile da catturare e perché?

Elisa Pellegrino - Sarebbe banale dire una foto durante uno spettacolo ( a dire la verità alcuni scatti con il fumo creano una sorta di nebbia che se catturato al momento giusto ti regala degli scatti suggestivi), posso dirti che è stato molto impegnativo scattare fotografie durante l’eclissi solare di qualche anno fa…non sai quanto tempo son stata in terrazza con la reflex sul cavalletto per cogliere le varie fasi e anche riuscire a trovare il filtro da montare sull’obiettivo. Ogni foto per chi fa fotografia è una  sorta di “figlio” quindi è difficile scegliere perché ogni scatto racchiude un’emozione.

IMG 20191106 161210

Alessia Marani - Quando non stai lavorando per Almax Magazine, cosa ti piace fare nel tuo tempo libero? Ci sono hobby o attività che ti rilassano e ti ispirano?

Elisa Pellegrino - Oltre alle foto e al pianoforte, c’è il canto e il volontariato in Ageop.

Alessia Marani - Infine, puoi condividere un piccolo suggerimento o una raccomandazione per i lettori di Almax Magazine che desiderano esplorare nuove dimensioni della musica e della fotografia?

Elisa Pellegrino - Voglio dire solo una cosa studiate perché sia la musica sia la fotografia hanno bisogno delle basi, certo una persona deve avere anche la possibilità per farlo perché sia l’una sia l’altra hanno dei costi, però se non puoi farlo da piccolo il consiglio mio è di riscoprire quella “passione” o quella “curiosità” da grande magari rinunciando a qualcosa di superfluo e di non far mai morire “il fanciullino interiore”.

Alessia Marani - Grazie di cuore Ely per questa splendida intervista ! 

Elisa Pellegrino - Io vi ringrazio per avermi voluto ospitare sulle pagine di Almax Magazine di questo mese e addirittura di avermi messa in copertina, un abbraccio.

IMG 20190726 151046 risultato

Elisa Pellegrino Link: