MARZO 2021 INTERVISTA A " CRISTIAN FUSI " A CURA DI ROSALINDA DI NOIA Testo di Rosalinda Di Noia e Foto di Archivio

Ben ritrovati amici di Almax, da Rosalinda Di Noia!

Questa volta, per l’angolo delle interviste dedicato alla musica ho deciso di abbandonare il mio amore per la chitarra e di parlare di un altro strumento musicale che spesso sottovalutiamo o riteniamo di secondo piano, ovvero, la batteria.

La batteria, in tutti in concerti, viene sempre un po’ disertata in fase di ascolto dal pubblico forse anche perché fisicamente è situata dietro a tutti i musicisti e di conseguenza quasi nessuno la prende in considerazione ma in realtà è il vero motore essenziale e primario per farsi che una band funzioni alla perfezione. Sarà un mio parere personale ma in questi anni di concerti live vissuti sotto al palco ho notato che se non funziona un batterista di riflesso non funzionano nemmeno gli altri musicisti. 

Per approfondire questo discorso ho deciso di ospitare un amico, che tra l’altro, reputo sia uno dei migliori batteristi che conosco personalmente e se lo dico io che quando vado ad un concerto noto prima la chitarra che la batteria potete credermi sulla parola che è davvero così.

Con grandissimo piacere e anche un po’ di emozione vi vado a presentare Cristian Fusi

RDN: Ciao Cristian, benvenuto e grazie per la tua gentilissima disponibilità!

CF: Ciao Rosy e grazie a te!

RDN: Come nasce la passione per la musica e quando hai capito che volevi diventasse una vera professione?

CF: La passione per la musica è nata da piccolo, da quando ho ricordi a circa quattro anni. Ero attratto dagli strumenti musicali, dal loro suono e ho avuto la fortuna di averne qualcuno in casa grazie ai miei genitori. Ma la decisione di farla diventare una professione è avvenuta dopo il diploma di scuole superiori. Fino a quel momento sono sempre stato autodidatta e già suonavo in diverse band dai generi più “disperati” ahah.

RDN: Tra tutti gli strumenti come mai hai scelto proprio di studiare batteria e percussioni?

CF: La scelta è stata facile, mio padre suonava la batteria e quindi in casa trovai terreno fertile!

RDN: Quali sono gli artisti che maggiormente sono fonte di ispirazione per te?

CF: Se suono la batteria lo devo a Dave Grohl! L’ album Nevermind dei Nirvana fu una scheggia impazzita nella mia testa. Parlando di batteristi Vinnie Colaiuta, Simon Phillips, Steve Gadd, Tullio De Piscopo, Thomas Lang, Mike Portnoy, Dave Garibaldi, ma la lista è molto lunga…

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RDN: Tu sei uno di quei batteristi che può suonare qualsiasi genere musicale, un po’ per il tuo enorme talento e un po’ grazie agli studi che hai fatto presso il CPM del Maestro Franco Mussida ma c’è un tipo di sonorità al quale ti senti più affine e quella che invece proprio non sopporti?

CF: Ti ringrazio per la fiducia, in realtà credo che sia prerogativa di pochi al mondo saper suonare bene tutti i generi musicali e io non sono tra quelli. Credo che sia corretto farsi trasportare dalla propria attitudine e cercare di essere tra i migliori nel genere che si ama. Nel mio caso è sicuramente il Rock e posso dire tranquillamente che non mi piacerebbe suonare in una band reggaeton!

RDN: Parlando del CPM che ricordo conservi di quel periodo e dei tuoi insegnanti?

CF: Ho un ricordo bellissimo di quei tempi. Sarà perché avevo 20 anni? Scherzi a parte sono stati fondamentali. Ho avuto la fortuna di incontrare sul mio percorso tanti bravi e preparati insegnanti, uno su tutti Roberto Gualdi che mi ha veramente dato tanto sotto tanti punti di vista. Il CPM per me resta un’ottima scuola.

RDN: Quando hai formato la tua prima band e soprattutto che ricordo conservi di essa?

CF: Avevo quindici anni e suonavo con mio fratello maggiore. Ricordo che provavamo il sabato pomeriggio nella camera da letto a casa del chitarrista! Ho dei ricordi molto belli di quel periodo, provammo tantissimo per poi fare sostanzialmente un'unica uscita live, la mia primissima esperienza! Fu molto emozionante ero agitatissimo!

RDN: Tra i tuoi insegnanti nel percorso di studi vanti anche nomi importanti come Christian Meyer (Elio e le Storie Tese), il Maestro Paolo Jannacci e Luca Colombo, cosa ti hanno insegnato e trasmesso e senza fare torti a nessuno hanno una tua preferenza personale tra i tre?

AZ: Con Christian Meyer partecipai ad un seminario di tre giorni non al CPM, un batterista fantastico preparatissimo e molto simpatico! Paolo Jannacci fu uno dei miei insegnanti di Musica D’insieme, polistrumentista eccezionale molto bravo a trasmettere il suo amore per la Musica. Ricordo un bellissimo aneddoto, durante una lezione suo padre Enzo chiamò al telefono e stette qualche minuto al telefono con suo figlio, volle poi salutarci in vivavoce per scusarsi dell’interruzione della lezione … che meraviglia!

Con Luca Colombo feci un corso di effettistica e software sempre al CPM, musicista straordinario…posso ritenermi fortunato per aver conosciuto questi personaggi…

RDN: Nel corso della tua carriera hai avuto molte collaborazioni importanti, tra cui un cantante che dopo Sanremo e un po’ sparito al grande pubblico ovvero Simone Patrizi, parlaci di questa collaborazione?

CF: Si parla di tanti anni fa, se non sbaglio estate 2004 lo conobbi perché all’epoca suonavo con gli A51 (ex band Disney Italia) e avevamo lo stesso produttore. Da lì nacque la collaborazione per un singolo che girò in radio. Quell’estate facemmo insieme diverse date del Miller Music Tour in giro per l’Italia, ci divertimmo un sacco...

Ho un bel ricordo di lui, Simone ha una voce a mio avviso stupenda!

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RDN: Tra le tue collaborazioni compare anche Paolo Barillari, noto soprattutto per il Musical dei Queen “We Will Rock You” di Brian May e Roger Taylor, come è nata questa collaborazione?

CF: Anche qui si parla di parecchi anni fa! Tramite il mio amico Andrea Zennaro mi chiamarono per registrare la batteria di un brano di Paolo, da lì nacque la nostra collaborazione per un tributo a Giorgio Gaber. Esperienza teatrale bellissima proseguita poi negli anni a venire. Paolo è veramente molto in gamba e la sua carriera parla per lui…

RDN: Come tanti tuoi colleghi hai all’attivo diverse esperienze con cover e tribute band parlaci di queste esperienze a quale sei più legato?

CF: Qui ci potrei scrivere un libro ;) A tutte! Sono state tutte molto importanti e divertenti. Ho fatto migliaia di concerti e di Km :) conosciuto personaggi di ogni tipo, musicisti bravissimi con i quali ho avuto il piacere di imparare molte cose. Mi sento di dire che l’esperienza vera si fa sul “campo” il resto sono solo chiacchere. La Vascombriccola mi ha fatto crescere molto in questo senso.

RDN: Oltre al palcoscenico ti sei dedicato all’attività didattica, infatti, insegni in diverse scuole tra Milano e Como, cosa ti ha spinto verso questa scelta e soprattutto ti capita che siano i tuoi alunni ad insegnarti qualcosa?

CF: La mia attività didattica iniziò senza grosse aspettative nel 2006 per poi prendersi parecchio tempo della mia professione. Devi essere portato, ti deve piacere molto! Solo così si può trasmettere qualcosa di buono. Si impara a conoscere tante personalità differenti cercando di trovare la chiave per far funzionare al massimo il tutto. Inoltre è un bellissimo modo per conoscere persone nuove con in comune la passione per la musica.

RDN: Puoi darci tre consigli che per te sono basilari per chi vuole imparare a suonare uno strumento?

CF: Non abbattersi alle prime difficoltà, studiare con metodo e non aver paura di avere i calli sulle mani.

RDN: Tornado all’attività di musicista nella tua carriera da diverso tempo sei membro ufficiale della Tribute Band “Vascombriccola”, tra l’altro fondata proprio da musicisti storici di Vasco, come sei entrato a far parte della band?

CF: Era il 2006 e all’epoca la Vascombriccola era in cerca di una persona che potesse coprire la metà delle date perché l’allora batterista non garantiva la totale disponibilità. Marco Caruso, attuale chitarrista della band, fece il mio nome ed eccomi qui nel 2021 con una collaborazione sempre attiva e consolidata negli anni!

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RDN: Grazie alla Vascombriccola hai avuto modo di condividere il palco con molti musicisti storici di Vasco Rossi, con quale di loro ti sei subito trovato in sintonia a livello professionale e con quale ti senti più legato dal punto di vista del rapporto umano?

CF: Senza dubbio con Gallo (Claudio Golinelli). Era sempre il 2006, io ero alle prime armi nel mondo professionistico e lui era “semplicemente” tra i più forti d’Europa e bassista di Vasco Rossi. Beh, non fece mai pesare questa cosa, anzi ricevetti dei preziosi consigli e i complimenti da parte sua. Ricordo che durante il primo concerto, dopo qualche brano della scaletta (mai provata insieme), si girò verso di me e con l’immancabile sigaretta in bocca mi disse “bravo Dio BXXX” :) . Negli anni abbiamo avuto molte occasioni per condividere il palco, quante risate! Ho visto cose che non si possono raccontare adesso…veramente una persona speciale per me, ti voglio bene Gallo!

RDN: Nel 2018 vieni chiamato a sostituire Eugenio Ventimiglia nella band “MotelNoire” e parti in tour con loro aprendo tutte le date del tour della reunion della band italiana “Le Vibrazioni”, come è arrivata questa occasione e che ricordo hai di quel tour?

CF: Ho un ricordo molto bello, è stata un’esperienza fantastica. Girammo da Nord a Sud l’Italia condividendo bellissimi palchi con le Vibra, band che ho iniziato ad apprezzare parecchio da quel momento. Persone vere e bravi musicisti. Questa occasione è arrivata grazie a una telefonata di Domenico Castaldi (voce e chitarra dei MotelNoire). Io e Dome avevamo avuto modo di suonare parecchi anni prima insieme, poi le nostre strade si divisero ma alla fine eccoci qua!

RDN: Da quando sei entrato nella band siete già usciti con due inediti, il primo nel 2018 “90° Fahrenheit” che ha anche un video bellissimo con protagonista Naike Rivelli, raccontaci del brano e dell’esperienza sul set…

CF: A dire il vero siamo usciti con tre singoli e a breve uscirà il quarto! 90° Fahrenheit fu divertente girarlo. Girammo in Toscana sul mare in un bagno di lusso … veramente bello! Purtroppo non ebbi modo di conoscere Naike Rivelli perché lei girò a Roma le sue scene.

RDN: Lo scorso Novembre siete usciti con un nuovo singolo “Non Ci Avrete Mai”, un grido di rabbia e dolore nei confronti della situazione attuale, come è nato il brano e come è nata l’idea del video dove avete coinvolto Diego Spagnoli?

CF: Il brano è nato da un’idea di Nik (Domenico Castaldi) qualche tempo prima dell’inizio della pandemia. Alla ripresa delle prove a Settembre 2020, in questo clima surreale e distopico, mentre suonammo il brano ci venne in mente l’idea del video di “Non ci avrete mai”. Il brano sarebbe stato il vestito perfetto da indossare per spiegare il nostro punto di vista. Diego Spagnoli ha un’anima Rock, ed è un amico che ha accettato volentieri di partecipare alle riprese del video dandoci una grossa mano!

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RDN: So che state lavorando al nuovo disco ma nel frattempo avete pensato di regalare qualche altra sorpresa ai fan della band?

CF: Assolutamente si, ci saranno a breve delle belle sorprese che non posso svelare!

RDN: Domanda che facciamo praticamente a tutti gli artisti, come vedi il panorama musicale attuale?

CF: Usa e getta. Tutto dura veramente troppo poco ed è un vero peccato. Per quanto riguarda i protagonisti della scena attuale sono poche le produzioni che mi piacciono in Italia…

RDN: Collegandoci alla domanda precedente e considerando la pandemia in corso e di conseguenza lo stop del tuo settore lavorativo, quali sono i tuoi pensieri guardando al futuro?

CF: È come stare sulle montagne russe, è chiaro che l’umore a volte va in picchiata, ma ci sarà una ripresa anche per questo settore, ne sono convinto!

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RDN: In base alla tua esperienza, cosa ne pensi dei giovani ragazzi che si approcciano alla musica? Potresti dare loro qualche consiglio utile per poter fare il musicista di professione?

CF: Io dico sempre che per quanto riguarda la mia storia la Musica mi ha salvato la vita. Approcciarsi alla musica e allo studio di uno o più strumenti per un ragazzo è importante quanto fare sport. Spesso affianco le due attività, forse perché dai 9 ai 17 anni ho fatto sport a livello agonistico. Per lo Sport e la Musica servono sacrifici, fatica, determinazione, disciplina, allenamenti quotidiani, rispetto, testa solida, e amore per quello che si sta facendo. Mettendosi nell’ottica che, cosi come nello sport anche nella musica, non tutti possono diventare professionisti.

RDN: Per concludere hai nuovi progetti personali in cantiere che puoi anticipare senza rovinare il gusto della sorpresa?

CF: Sono sempre in evoluzione o almeno ci provo! Spero di tornare a lavorare presto con le mie band e ho in progetto di scrivere un libro … Sto cercando anche di sviluppare al meglio i miei canali social, quindi se volete venite a sbirciare!

Viva la Musica!

RDN: Grazie Cristian, per la tua disponibilità e ti aspettiamo quando avrai nuove cose da proporci.

AZ: Grazie a te per la chiacchierata e sicuramente tornerò a trovarvi appena ci sarà occasione!

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Bene come avete potuto notare il sacrificio e lo studio unite alla passione oltre che al talento sono necessari per ottenere ottimi risultati in futuro anche se questo periodo storico che stiamo vivendo non è certo il migliore per chi fa musica.

Non mi resta che invitarvi ad andare a visitare i suoi canali social ovvero:

Per concludere, so che con la mia introduzione molti di voi diranno “sei di parte” ma che ci posso fare, è più forte di me scrivere quello che veramente penso e quando ho la fortuna di conoscere personalmente dei talenti puri ed enormi mi piacere proporli nella mia rubrica per farli scoprire anche a persone che non li conoscono.

Poi se ci pensate bene in questo periodo storico pandemico una delle poche cose che ci è rimasta per non finire in depressione è proprio la musica che purtroppo è fortemente penalizzata e sta a tutti noi il compito di sostenerla visto che chi ci governa l’ha completamente dimenticata oltre ad averla messa in un angolo con la scusa degli assembranti e di conseguenza rischio contagi.

Mi resta solo di invitarvi ad ascoltare i brani della band MotelNoire e quando ci sarà occasione di andare a sentire Cristian Fusi assieme alle sue band per rendervi conto da soli che ho ragione quando dico che è uno dei migliori batteristi che ho avuto il piacere di conoscere oltre ad aver instaurato con lui anche un bel rapporto di amicizia.

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Prima di chiudere colgo l’occasione per invitarvi ad andare a visitare anche i canali social dei MotelNoire:

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!