GIUGNO 2020 INTERVISTA A " DAVIDE BUZZI " A CURA DI ROSALINDA DI NOIA

Testo di Rosalinda Di Noia

Ben trovati amici di Almax Magazine, da Rosalinda Di Noia!

Come avrete notato nella mia rubrica mi piace dare spazio alla letteratura e soprattutto non mi piace limitarmi ad un solo genere ma cerco sempre di esplorare qualcosa di nuovo. Ancora una volta ho scelto qualcuno che ci porta nel mondo del noir che tra l’altro è anche uno dei miei generi preferiti.

Questo mese, come ospite della mia rubrica, abbiamo Davide Buzzi, che ci presenta il suo ultimo libro dal titolo “Antonio Scalonesi – Memoriale di Un Anomalo Omicida Seriale” conducendoci per mano in un viaggio psicologico.

Ma andiamo ad approfondire la sua conoscenza, con questa bella chiacchierata che ho fatto proprio con lui dove scoprirete che è un’artista a 360 gradi.

RDN: Ciao Davide, grazie di essere qui con noi e benvenuto!

DB: Ciao Rosalinda e grazie a voi!

RDN: Come è nata la passione per la scrittura?

DB: Ho imparato a leggere da solo, ben prima di andare a scuola, grazie alle pagine di Topolino. Quando arrivai in prima elementare quindi già sapevo leggere e l’unica cosa che mi interessava era conoscere le regole per comprendere meglio quello che leggevo e anche per poter riuscire a scrivere tutte le storie che già a quel tempo avevo per la testa. Imparato ciò, la scuola a me non è più interessata e ammetto che quei nove anni di costrizione, tolte alcune materie, fra le quali l’italiano, per me sono stati una Via Crucis senza fine. A quell’epoca passavo ogni minuto libero a leggere e scrivere racconti.

A un certo punto scrissi a mano una valanga di raccontini e poesie in un libricino che mi portavo sempre appresso. Peccato che poi è andato perso.

RDN: Quali sono gli scrittori o autori da cui prendi spunto?

DB: Dal momento che leggo moltissimo e che non mi fermo per forza sui miei autori preferiti, probabilmente mi ispiro un po’ a tutti come pure a nessuno. Comunque è vero che probabilmente ci sono scrittori che più di altri possono arrivare ad influire sul mio modo di scrivere, ma ho sempre cercato di non farmi influenzare da nessuno, anche perché come artista non voglio essere la copia di qualcun altro.

RDN: La tua carriera parte con la musica, infatti, sei anche un cantautore parlaci del tuo percorso personale in questo ambito…

DB: Erano gli anni ‘90, artisticamente un gran bel periodo di sperimentazione. In Canton Ticino dove vivo io, le influenze erano piuttosto nordiche rispetto all’Italia e quindi si ascoltava molto hard rock americano e nord europeo. Quindi anche la maggior parte degli eventi erano legati a quel genere musicale e per la canzone italiana lo spazio era davvero poco. Ho iniziato come tutti, militando in piccoli gruppi da cantina e facendo qualche serata nei locali quando capitava, ma non ero contento, più che cantare preferivo scrivere e, non conoscendo l’inglese, scrivevo solo in italiano. Avrei voluto che le mie canzoni venissero interpretate da altri artisti, ma essendo in italiano nessuno le voleva interpretare. Così a un certo punto ho deciso di prendere la mia chitarra e di fare da solo. Nel 1993 ho pubblicato il mio primo album, tuttavia vista l’inesperienza fu un mezzo disastro. A quel punto la cosa più saggia da fare sarebbe stata quella di finirla lì e basta ma fra i tanti difetti ho pure quello della cocciutaggine e quindi invece di mollare ho perseverato. È stata dura ma nel frattempo sono arrivato a pubblicare quattro album, a fare concerti in tutta Europa e a ricevere pure qualche riconoscimento a livello internazionale. È andata bene e sono contento.

RDN: Come ci hai già anticipato nella tua carriera cantautorale hai pubblicato ben 4 album, parlaci di essi e dove si possono trovare per chi volesse ascoltarli?

DB: Sono tutti lavori dal classico stile cantautorale italofono, dove il testo prevale sostanzialmente sulla parte musicale. Musicalmente all’inizio ero legato al pop, ma con il passare degli anni, e probabilmente anche a causa delle mie influenze giovanili, tutti i miei lavori hanno preso una caratteristica sempre più rock. Nelle mie canzoni racconto il mondo, i problemi della gente, le speranze di chi non ha più niente e vuole ripartire, ma anche del sogno della pace globale, di amore e di abbandoni, qualche volta magari faccio un po’ di satira. Insomma, parlo delle cose di tutti i giorni. I dischi si possono trovare praticamente in tutti i negozi di musica, quei pochi che esistono ancora, oppure online sulle principali piattaforme specializzate.

Davide Buzzi 6

RDN: Nei prossimi mesi uscirà il tuo ultimo lavoro “Radiazioni Sonore artificiali non coerenti” parlaci di esso…

DB: È un disco che nasce con un ritardo colossale rispetto ai tempi previsti. Si tratta del secondo volume de “La Trilogia”, un lavoro iniziato nel 2017 con l’uscita del primo album della serie, intitolato “Non ascoltare in caso d’incendio”. Anche in questo album affronto i temi di sempre, ma con un occhio più disincantato. A differenza dell’album precedente, dalle venature molto rock, in questo quinto CD la mia musica ritorna ad avere un suono più pop e meno aggressivo. Tutti gli arrangiamenti sono stati curati da Alex Cambise, un caro amico e un bravo chitarrista con il quale collaboro ormai da ben nove anni.

RDN: Nel corso della tua carriera di cantautore hai ricevuto svariati riconoscimenti e nomination, quale di questi custodisci gelosamente nel cuore?

DB: Certamente la nomination ai NAMMY Award di Niagara Falls, negli USA, per la canzone “The She Wolf” che ho scritto per il cantautore americano Jimmy Lee Young. Ho partecipato alla serata di premiazione, un galà fantastico con la presenza di un sacco di artisti fenomenali, fra i quali anche Nelly Furtado. È stato davvero fantastico.

RDN: Da diversi anni hai all’attivo anche nel campo del giornalismo per una redazione locale e sei inviato per una radio ticinese al Festival di Sanremo parlaci di queste esperienze…

DB: Il giornalismo è da sempre una passione che con gli anni ho potuto concretizzare nella mia professione. Nasco infatti come fotografo e quando ero in formazione speravo di poter diventare fotoreporter di guerra o di andare a documentare i grandi eventi mondiali. Non ho potuto realizzare questi sogni, ma fare giornalismo locale e avere il privilegio di poter seguire e documentare un festival importante come Sanremo sono cose davvero speciali.

RDN: Nel corso della tua carriera hai fatto anche l’attore debuttando nel film “L’Oro nel Camino”, raccontaci questa esperienza…

DB: In effetti il film “L’Oro nel Camino” di Nelo Risi (fratello del più noto Dino – ndr) è stata la mia prima esperienza artistica. Il film venne girato nel 1982 a cavallo fra Svizzera e Italia e rimane certamente uno fra i ricordi più belli che porto con me. Avevo appena 13 anni a quel tempo ed ebbi la grande emozione di recitare accanto a Giampiero Albertini e Franco Diogene, all’epoca due mostri sacri del teatro come anche del cinema italiano. Si trattava di una storia di emigrazione, che raccontava di quando nelle valli del Ticino le famiglie si trovavano obbligate a vendere i propri bambini a sporchi sfruttatori, che poi li portavano nelle città della Lombardia e del Piemonte per farli lavorare come spazzacamini (e spesso a morire) in condizioni davvero terribili.

RDN: Il tuo percorso di scrittore inizia nel 2013 con la pubblicazione del racconto “Il mio nome è Leponte… Jhonny Leponte” descrivicelo...

DB: Si tratta di un libro di racconti ambientati nella valle in cui vivo e che vedono protagonista Johnny Leponte, un venditore ambulante un po’ eroe di casa e un po’ sfigato. Durante le sue avventure Johnny racconta delle difficoltà della vita di montagna, ma anche della grande fortuna di poter vivere in un luogo così ricco di storia e lontano dall’anonimato della città. Sono racconti venati di comicità ma al tempo stesso sempre tesi verso un sublime eroico.

RDN: Nel 2017 esci con un nuovo racconto breve “La Multa” descrivici in poche frasi questa tua opera…

DB: È la storia di un conflitto latente fra un agente della polizia comunale e la moglie del sindaco del villaggio. A un certo punto il poliziotto decide di affibbiarle una multa per divieto di parcheggio e da lì via tutta la questione andrà a complicarsi. Il racconto è stato pubblicato da ARBOK, un collettivo di scrittori e poeti attivi nella Svizzera Italiana.

RDN: Il 17 Febbraio 2020 è uscito il tuo ultimo lavoro letterario “Antonio Scalonesi – Memoriale di un serial killer anomalo”, un libro molto particolare quanto interessante, parlaci del libro ma soprattutto del lavoro che c’è dietro per realizzarlo…

DB: Per prima cosa, credo sia importante dire che stiamo parlando di un romanzo di genere spoof, ovvero di un racconto che mescola realtà e finzione fino a trasformare il tutto in una nuova verità. In questo caso si tratta di una vera e propria biografia, che racconta le gesta di uno spietato serial killer attingendo a fatti realmente accaduti e mescolati con altri completamente inventati. Una grande bugia ma talmente reale da apparire vera in tutto e per tutto. È un lavoro che parte da lontano, infatti la prima idea per un racconto lungo che parlasse di un assassino mi è venuta in testa già una ventina di anni fa, quando ancora lavoravo nel corpo delle Guardie di confine svizzere (un corpo di polizia assimilabile alla Guardia di finanza in Italia). In quegli anni ero entrato in contatto con alcuni personaggi molto pericolosi ed ero rimasto assai turbato ma anche affascinato dai loro atteggiamenti, dalla mancanza di empatia ma anche della spregiudicatezza più assoluta nel confondere le carte, mescolando verità e menzogna in ogni loro risposta. Però all’epoca non ero ancora in grado di dare forma a una storia del genere, così ho un po’ accantonato il progetto. Poi una decina di anni fa, anche a seguito di alcune traversie personali che avevano cambiato in modo importante la mia vita, ho cominciato a buttare giù una prima trama e a documentarmi attraverso la lettura di diversi testi e biografie di veri serial killer, sia europei che di altri continenti. Durante l’evoluzione del racconto ho avuto anche la grande fortuna di poter entrare in contatto con diversi specialisti, avvocati, criminologi, investigatori, giornalisti e altre persone che hanno avuto occasione di trovarsi a confronto con criminali di vario tipo. Quello che volevo ottenere da tutto questo lavoro era che nel personaggio di Antonio Scalonesi venisse a galla fin da subito la sua mancanza di empatia ma anche che non apparisse antipatico al lettore, in modo che tutti potessero riconoscersi in lui in qualche modo per arrivare a condividere il suo modo di pensare e, in un certo senso, a essere dalla sua parte. Per fare in modo che ogni caso raccontato apparisse reale al cento per cento, ho anche simulato ogni omicidio fin nei minimi particolari, andando perfino nei posti dove questi erano stati commessi. Tranne che per il caso di Parigi, che per ovvi motivi non ho potuto ricostruire direttamente in loco, in tutte le altre situazioni questa è stata la prassi che ho utilizzato. Essendo poi questo un thriller di genere spoof, alla fine del racconto ho pure voluto inserire nel volume tutta una serie di documenti legali e rapporti accuratamente ricostruiti, che contribuiscono a far comprendere meglio il personaggio e a rendere vera tutta la storia.

RDN: Se dovessi usare tre aggettivi per descrivere il libro quali useresti?

DB: Inquietante; affascinante; vero!

RDN: Per promuovere il tuo libro è stato girato un vero e proprio cortometraggio. Vuoi raccontarci qualcosa di questo lavoro? Come avete potuto condensare il contenuto del libro in pochi secondi?

DB: Il book trailer (un cortometraggio della durata di cinque minuti) lo abbiamo girato lo scorso mese di febbraio sul Passo del Lucomagno, a 1920 metri di altezza, nel bel mezzo di una tormenta. Una giornata freddissima con la temperatura ben oltre i 10 gradi sotto zero e un vento talmente gelido che la temperatura percepita era ancora più bassa. Per le riprese abbiamo usato un drone, quando è stato possibile, e cinque telecamere. Devo davvero ringraziare tutta la squadra della Minds Production, il regista Elia Andrioletti e gli attori, che malgrado le condizioni davvero proibitive nelle quali ci siamo ritrovati a lavorare hanno saputo interpretare alla perfezione il mio racconto e realizzare il video esattamente come lo avevo immaginato. In verità il film non racconta una scena del libro, ma è un capitolo extra, che volutamente è stato tralasciato nel romanzo per essere realizzato sotto forma di cortometraggio, che chiude una questione che nel racconto restava aperta. Si tratta di un lavoro davvero unico, che vuole essere diverso da ogni altra produzione simile. Cinque minuti di brivido allo stato puro con la voce narrante del collega scrittore Duilio Parietti.

RDN: Per chi volesse acquistare i tuoi libri dove possono trovarli?

DB: I miei libri sono facilmente reperibili in tutte le librerie e naturalmente in internet su tutte le piattaforme di vendita specializzate. Eventualmente è anche possibile ordinarli direttamente presso la casa editrice “96, rue de-La-Fontaine Edizioni” all’indirizzo www.ruedelafontaineedizioni.com.

RDN: Benissimo Davide! Grazie ancora per la tua gentilissima disponibilità è stato un vero piacere parlare con te.

DB: Io ti ringrazio di cuore, per l’invito! A presto!

Come avete potuto vedere in l’Italia c’è ancora gente che è piena di passione e voglia di fare per trasmettere qualcosa, anzi in questo caso oserei dire raccontare, cercando di trascinare e coinvolgere il lettore tramite l’uso delle parole.

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!

RECENSIONE

Questa volta torno a proporvi un libro molto diverso da quelli proposti di recente e lo facciamo con Davide Buzzi che è stato ospite della mia rubrica per questo mese.

Il libro che vi propongo è il suo ultimo lavoro e si intitola: “Antonio Scalonesi – Memoriale di Un Anomalo Omicida Seriale”.

Il libro è sostanzialmente un diario dove il protagonista si racconta, meglio ancora, confessa molti delitti commessi e rimasti irrisolti per anni. Antonio Scalonesi è un cittadino della Svizzera Italiana, per essere più precisi, è nato a Mendrisio ma la sua vita professionale ufficiale, per le persone che incontrerà nel suo percorso è quella di mediatore immobiliare, permettendogli di spostarsi spesso.

La sua carriera di serial killer, se così si può definire, non si limita solo alla Svizzera ma ha avuto luogo anche in svariati Paesi in Europa come Francia ed Italia fino a che dopo aver scoperto che non gli resta molto a causa di un brutto male entra in Procura a Lugano e confessa tutti i suoi delitti al Procuratore Giuseppe Cortesi. L’incontro tra i due avverrà per 11 mesi dove verranno svelati nei minimi dettagli tutti i casi irrisolti dal 2004 al 2011.

Selfie con Libro

Il libro viene esposto come un diario anche se in realtà non lo è mostrando in prima persona il dialogo tra il protagonista e il Procuratore e in fondo al libro potrete trovare degli allegati tra cui ritagli di giornale, prove e rapporti della polizia e del suo avvocato lasciando ancora più ipnotizzati i lettori.

Personalmente sono generi di libri che amo molto leggere perché soddisfano la mia curiosità e la mia voglia un po’ incosciente di fare la detective della situazione per arrivare a scoprire la verità.

L’ho trovato molto scorrevole e piacevole nella lettura, in quanto viene utilizzato un linguaggio semplice, diretto e una descrizione delle situazioni necessarie a immaginarsi presenti sui luoghi come osservatori esterni.

Ammetto di averlo trovato molto coinvolgente perché racconta il punto di vista di un vero serial killer permettendoti di entrare nella sua testa e capire come le sue azioni nascano da dentro quasi come se per loro uccidere sia una droga da cui non riescono a disintossicarsi.

Memoriale 2020

Consiglio questa lettura a tutti gli amanti del genere thriller/noir perché lo troverà molto intrigante ma allo stesso molto riflessivo perché in fondo, tutti noi quando pensiamo ad un serial killer ci domandiamo “ma cosa gli sarà passato per la testa?” e quindi quale migliore lettura per avere una risposta a questa domanda?

Inoltre vi ricordo che chi fosse interessato ad acquistare il libro di andare a visitare il sito web della casa editrice www.ruedelafontaineedizioni.com oltre a tutte le piattaforme di vendita online e le classiche librerie.

Auguro a tutti voi buona lettura!