NOVEMBRE 2022: RECENSIONE DI “ ROGER ” A CURA DI FRANCESCA BRUGNOLI

Scritto e diretto da Umberto Marino con Emilio Solfrizzi

L'azione si volge tutta in un campo da tennis, la scenografia tutta nera e due sedie affiancate, quelle dove i tennisti si riposano per il cambio campo. Immaginaria e tragicomica partita tra un generico numero due e il fuoriclasse di tutti i tempi Roger.

L'anonimo secondo posto descrive così bene la partita che sembra di vedere il campo, l'arbitro, la palla, la racchetta, il fruscio dei colpi... Solfrizzi scende in campo allo sbaraglio, consapevole di perdere e di non avere nessuna speranza contro il campione di tutti i tempi.

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Come spettatrore o come ex giocatore si apprezza lo sforzo del sicuro perdente con strategie di partita, lo sperpero dei colpi inutili contro la perfezione fatta persona. Questo personaggio a volte malinconico e comico ti rapisce, riproducendo i colpi dei rovesci, i servizi fulminanti e i lungolinea.

L'elenco dei mille e diabolici modi per rispondere alle “bordate” del campione, sono uno spasso, anche per chi come me, non è una giocotrice.