FEBBRAIO 2020 INTERVISTA A FABIO MORA DEI "RIO"

Ciao Ragazzi, grazie di cuore per questa intevista di cui ci sentiamo onorati. Grazie a voi del piacevole invito.

"CI SARÀ IL ROCK, COME PIACE A NOI. CI SARÀ TUTTO CIÒ CHE CI SCORRE NELLE VENE.
CI SARÀ IL SOLE. CI SAREMO NOI"
– Fabio Mora –

Ricordiamo il vostro percorso artistico? Il percorso artistico dei Rio non è catalogabile: amiamo fondere i nostri gusti personali filtrando tutto attraverso la nostra musica. Questo ci ha portati a registrare 7 dischi di inediti "diversi" tra loro: pop, rock, reggae, folk punk, sono alcuni dei generi musicali presenti nei nostri brani. Generi diversi, con un sottofondo uguale: la voglia di stare bene, e di far stare bene chi ci ascolta e ci sostiene in questo nostro percorso artistico. 

Quali sono le vostre influenze musicali? Tutti e 4 veniamo da percorsi differenti, ognuno con esperienze personali radicate in anni di concerti. Questo porta naturalmente a una visione "multiculturale" della musica che, potenzialmente, non esclude nulla alla scoperta di nuove sonorità. Qualche nome, in ordine casuale: Rolling Stones, Red Hot Chili Peppers, Jack Johnson, i lavori del leggendario Rick Rubin, 21 Pilots, Ramones, Police, Coldplay...

Come nascono vostre sonorità? E' più importante un buon cd o tanta esibizione live? Abbiamo spesso parlato dei nostri dischi come un insieme di colori portati da ciascuno di noi: direi che questa volta il quadro sia nettamente più definito. In studio si respirava molta tranquillità e questo ha portato a far maggiormente uscire le particolarità (e sonorità) individuali.  É importante un buon cd, è importante il live: sono due campi da gioco fondamentali per noi.

Quale opinione a riguardo del panorama artistico musicale in Italia? Credo che parlare dell'Italia sia ormai restrittivo: si pensa troppo spesso ai nomi più altisonanti (aiutati dalla programmazione radiofonica dei grandi network) mentre il vero panorama artistico musicale è più "silenzioso", difficile da catalogare. I Rio esistono ormai da 15 anni, i modi di comunicare col mondo sono cambiati, ma noi siamo ancora qui, a fare quello che amiamo: suonare, cantare, viaggiare, divertirci. Solo in Emilia Romagna, o ancora meglio, anche solo nelle nostre città, si contano centinaia di artisti. C'è sicuramente un ritorno a voler fare musica. L'Italia, l'Europa, il mondo intero: non esiste un posto dove il panorama musicale sia perfetto: dipende da quanta voglia si ha di continuare a portare avanti il proprio messaggio.

Rapporto con i fan? Amicizia, fiducia, fedeltà: come teniamo a ribadire a ogni concerto (e dopo ogni concerto, "sotto" al palco), il nostro pubblico è diventato parte dei Rio. Senza di loro, non saremmo nulla di quello che siamo.

Più soddisfazioni o più delusioni inseguendo la musica? Soddisfazioni, senza dubbio: le delusioni lasciano il tempo che trovano, le soddisfazioni sono come tatuaggi indelebili.

Progetti futuri ed aspettative? ll 24 maggio 2019 è uscito il nostro ottavo disco, non vediamo l'ora! Siamo molto legati a questo disco, e altrettanto curiosi di vedere l'effetto che avrà sulla gente. Aspettative?  É molto bello lasciarsi trasportare dalle onde e vedere dove ci porterà la corrente... magari con un po' di fortuna, che fa sempre bene!

Grazie per la splendida intervista ! Siete sempre i Benvenuti.

Un saluto ad Almax Magazine e a tutti i suoi lettori dai Rio !

I RIO