GENNAIO 2020 INTERVISTA AI "THE YELLOW" DI ROSALINDA DI NOIA

Testo di Rosalinda Di Noia e Foto di Archivio

Ben ritrovati amici di Almax Magazine, da Rosalinda Di Noia!

Questo mese, per l’angolo delle interviste torniamo a fare un salto nel mondo della musica, più precisamente, il genere “golden pop” e vi propongo un’interessante band che dalla sua fondazione nel 2012 si è già tolta diverse soddisfazioni. 

Con grandissimo piacere vi vado a presentare i The Yellow che l’11 Ottobre dello scorso anno è uscita con il loro nuovo disco Streets of Tokyo

La formazione è così composta: Gianluca Damiani (Voce, Chitarra Ritmica, Piano e Programmazione), Francesco Loiacono (Chitarra ritmica e solista e programmazione) e Lele Diana (Batteria e percussioni).

Ma andiamo ad approfondire meglio il discorso con questa chiacchierata che ho avuto modo di fare con il leader della band, nonché il loro cantante.

RDN: Ciao ragazzi, benvenuti e grazie per la vostra gentilissima disponibilità!

TY: Ciao Rosy e grazie a te!

The Yellow FOTO

RDN: Come nasce la passione per la musica?

TY: Sicuramente la passione è un sentimento impetuoso su cui difficilmente si ha il controllo, e crediamo in qualche modo che sia nata per ognuno di noi così, senza una ragione, magari scatenata da eventi personali, o tramandata come valore da genitori, parenti o amici che hanno fatto scattare in qualche modo la cosiddetta “scintilla”. Un po’ come in amore, anche in musica, la passione, nasce e cresce ma soprattutto va coltivata e noi cerchiamo nel nostro piccolo di farlo ogni giorno.

RDN: Quali sono gli artisti che maggiormente sono fonte di ispirazione per te?

TY: Proveniamo tutti e tre da background totalmente diversi ma che hanno trovato sicuramente un punto in comune. Con il tempo ci siamo affezionati a stili differenti senza dover per forza seguire le “mode del momento”. Queste domande di solito per chi come noi ascolta e produce musica h24 sono un po’ riduttive. Di certo abbiamo dei beniamini ad esempio solo per citarne alcuni che ci vengono in mente al momento: OASIS, DAMIEN RICE, RADIOHEAD, SMASHING PUMPKINS, NOTHING BUT THIEVES, DEATH CAB FOR CUTIE, APPARAT, COLDPLAY, MUMFORD & SONS, THE 1975, BON IVER, JAMES BLAKE etc etc. Potremmo continuare all’infinito…

RDN: Come è nata la band, visto che considerato che ognuno di voi arriva da diverse esperienze da altissimo livello? 

TY: La band nasce fondamentalmente da un incontro tra due vecchi amici, Gianluca e Francesco. Francesco dopo aver vissuto diversi anni fuori dalla Puglia, assiste casualmente ad un concerto di Gianluca che al tempo faceva parte di una band nella quale si esibiva come chitarrista e seconda voce. Francesco, rimasto colpito dal modo in cui Gianluca cantava in inglese, dopo quel concerto gli propose di provare a scrivere e suonare insieme incitandolo a coprire un ruolo diverso, essere frontman e non più “spalla”. Proprio in quel momento, nasce il progetto THE YELLOW, ma noi non lo sapevamo ancora! Il resto, come si dice in questi casi, è storia… Dopo diversi anni, pubblicazioni, cambi di formazione e tanti live, nel 2018 la band si arricchisce di un terzo elemento alla batteria, Lele Diana.

RDN: Le vostre strade singole hanno incrociato lungo i palchi nomi importanti della scena nazionale ed internazionale come Ermal Meta, Fabrizio Moro, Irene Grandi, Negrita, Jarabe de Palo, Stereophonics, The Cranberries, Aerosmith e molti altri cosa avete imparato da loro e in che modo hanno contagiato i brani e i vostri show?

TY: Le collaborazioni sono molto importanti, fondamentali… le riteniamo alla base di ogni progetto creativo, danno vita a cose che non ti saresti mai aspettato. Anche un semplice scambio di idee, una chiacchierata può aprirti una finestra su un mondo nuovo. Noi abbiamo usato tutto questo per far maturare il più possibile il nostro progetto; sia le esperienze positive che quelle negative ci hanno aiutato a migliorare molti aspetti. C’è sempre da imparare, da attingere, da farsi ispirare da tutto e da tutti.

RDN: Nel 2013 lanciate la campagna di crowdfunding "Dressing Sziget" illustrateci questo progetto?

TY: Abbiamo fatto partire una campagna chiamata Dressing Sziget, artefici i ragazzi di Zerottanta Produzioni, Ermes Di Salvia e Anna Giulia D’Onghia, nella quale abbiamo fatto un video dove eravamo completamente nudi…molto figo, ma piuttosto imbarazzante…per oltre un mese la nostra città era tappezzata di locandine di noi nudi… La campagna era una sorta di contest per giovani artisti della moda, il vincitore ci ha disegnato l’outfit che abbiamo indossato allo Sziget Festival.

RDN: Nel dicembre dello stesso anno è uscito il vostro primo EP “LOL-a-bye” parlateci di questo album?

TY: Beh è il primo album, l’album del nostro esordio, a cui siamo affezionati, 11 canzoni scritte in maniera molto istintiva, a tratti anche acerba, ma frutto di momenti, viaggi, amicizie che hanno svolto un ruolo importante nella nostra vita.

RDN: Tra il 2014 e il 2015 con oltre 200 esibizioni live venite selezionati da MTV New Generation, cosa ricordate di questa esperienza? Quali emozioni avete provato e il ricordo che vi è rimasto più impresso di quell’occasione?

TY: L’esperienza del MTV New Generation Campus è stata fondamentale, un’esperienza che ha segnato anche il nostro modo di approcciarci sul palco e non. Esperienza legata agli incontri con gli altri “alunni” del campus e alla condivisione delle nostre esperienze artistiche diverse. Il ricordo più bello è il live conclusivo allo storico Rock’n Roll di Milano per la Milano Music Week con tutti gli artisti di tutte le classi del campus.

RDN: Questa esperienza vi regala anche una collaborazione con Madaski degli Africa Unite, che ricordo avete di lui e cosa pensate di aver appreso dalla sua esperienza nell’ambiente musicale?

TY: Portiamo con noi un bel ricordo di quella giornata ai Massive Arts Studios con Madaski. Di sicuro la prima cosa che ci viene in mente è la sua folta chioma rasta! :) A parte gli scherzi, è stata una persona molto disponibile. Ha ascoltato dal vivo i nostri brani con attenzione e ci ha fornito utili consigli, in base alla sua esperienza con i Madaski, per affrontare al meglio la dimensione live.

RDN: Nel 2016 affrontate anche un tour europeo di 10 date, quanto hanno influito nella scrittura dei brani il viaggiare e visitare dei luoghi cosi culturalmente differenti?

TY: Quel tour lo portiamo sempre nei nostri cuori, anche perché è stata la nostra prima esperienza live fuori dall’Italia. Durante quel tour avevamo già in cantiere nuovi brani che poi sono finiti nel nostro secondo album. Di sicuro ogni posto visitato, ogni persona con cui abbiamo parlato e con cui ci siamo confrontati, ci ha fornito inconsciamente degli elementi in più dai quali abbiamo attinto in seguito per trovare nuove idee, nuovi suoni, nuove storie da raccontare. Pertanto, la nostra risposta alla tua domanda è un sincero SI!

RDN: Domanda che facciamo praticamente a tutti gli artisti, come vedete il panorama musicale attuale?

TY: Ogni anno si arricchisce sempre di nuovi artisti nuovi generi nuove influenze… Tutte molto interessanti sia nel positivo che in negativo, come già detto bisogna cogliere ed attingere da tutti gli aspetti sia belli che brutti.

RDN: In base alla vostra esperienza, cosa ne pensi dei ragazzi, che si approcciano alla musica? Potresti dare loro qualche consiglio utile per aiutarli a “sopravvivere” nell’ambiente?

TY: È inutile starci a girare attorno…chi fa musica al 90% lo fa per diventare qualcuno, per essere un nome…per fare musica ad alti livelli ormai non bastano più le buone intenzioni o la buona musica, servono conoscenze, una buona dose di fortuna e l’uso spropositato dei social: ormai non esistono più i talent scout. Se invece il percorso che si vuole affrontare è più diciamo di nicchia, allora ben vengano le centinaia di concerti in giro per i locali di Italia.

RDN: L’11 Ottobre è uscito il vostro secondo album “Streets of Tokyo” cosa dobbiamo aspettarci questo album?

TY: Sicuramente il tema principale dell’album è il cambiamento e la maniera nel quale lo si affronta: le varie tappe che si susseguono una dietro l’altra sono il racconto di un percorso che abbiamo affrontato personalmente nel periodo che va dall’uscita del primo album a Streets of Tokyo. Un percorso di cambiamento, di crescita, di delusioni, di lotta…percorsi che la maggior parte di noi affronta almeno una volta nella propria vita. Una crescita e maturità che speriamo gli ascoltatori colgano nell’ascolto di questo disco.

RDN: Se doveste descriverlo con 3 parole quali usereste?

TY: POP - ELETTRONICO - ROCK

RDN: Domanda banale che vi avranno fatto praticamente tutti, come mai, nonostante siete italiani avete scelto di scrivere i vostri brani in inglese?

TY: Scelta artistica quasi esclusivamente legata agli arrangiamenti e al sound, bisogno di evadere dai confini italiani si ma anche no: non è una forma di diniego del panorama italiano ma un auspicio che questo panorama possa affacciarsi anche all’Europa e non rimanere chiuso nei propri confini.

RDN: Per concludere per chi volesse acquistare il vostro disco, dopo aver ascoltato i brani dai vari canali social, dove può trovarlo?

TY: In tutti i negozi e sulle piattaforme digitali, ma soprattutto ai nostri concerti ;)

RDN: Grazie ragazzi, per la vostra disponibilità e ti aspettiamo quando avrete nuove cose da proporci.

TY: Grazie a te per la chiacchierata e sicuramente torneremo a trovarvi appena ci sarà occasione!

Bene come avete potuto notare non c’è cosa più importante che essere sé stessi e credere nelle proprie idee, senza mai abbattersi e se ci sono degli ostacoli trarre ogni minimo insegnamento per evolversi e maturare perché ogni esperienza vissuta appartiene ad un proprio percorso personale ed è proprio questo che ci differenzia gli uni dagli altri.  

Non mi resta che invitarvi ad andare a visitare i suoi canali social ovvero:

Per concludere, cogliete al volo l’occasione di ascoltare qualcosa di nuovo oltre a quello che già conoscete, perché, non c’è cosa più affascinante di andare alla scoperta dell’ignoto nella musica come in tutti settore dell’arte, della cultura e della vita.

Con questo vi saluto e alla prossima!

Grazie da Almax Magazine per la cortesia e disponibilità. Con affetto e stima!